Lucchese e Buonadonna

Oggi vi parliamo della prima coppia di sposi terziari francescani: Lucchese e Buonadonna.

Contemporaneo di S. Francesco d’Assisi, Lucchese verso i 30 anni si liberò di tutte le ricchezze accumulate come mercante e scelse di fare la carità. All’inizio la moglie dubitò della sua salute mentale. Una volta stava rimproverando il marito perché, per la sua mania di regalare pane a tutti, la madia era rimasta vuota. Ma aprendola di nuovo la trovò piena di pane fresco. Dopo questo miracolo anch’essa decise di seguire il marito. Perduti i due figli in tenera età, gli sposi si dedicarono a Dio e al prossimo. S. Francesco stava percorrendo le campagne italiane e molti laici gli chiedevano di seguirlo. Anche Lucchese avrebbe voluto farsi frate e Buona unirsi a S. Chiara nel convento di S. Damiano, ma Francesco, incontratili, disse: “Siete sposati e dovrete continuare a vivere insieme. Ma vi darò una regola di vita perché possiate diventare perfetti”.

Li vestì lui stesso della tunica color cenere e li cinse col cordone a più nodi, dicendo:

“Voi vivrete nel mondo come Frati Penitenti, ma non apparterrete al mondo: farete opere pie, digiunerete, predicherete la pace”.

Spesso Lucchese andava a raccogliere gli ammalati e li portava dove potevano essere curati. Una volta stava trasportando sulle proprie spalle un infermo, quando un giovane lo derise. Lucchese disse: “Porto su di me Cristo sofferente”. Per punizione divina il giovane divenne muto, ma Lucchese si mise a pregare per lui e la parola gli fu restituita.

Lucchese e Buona giunsero sino ai 70 anni. Un mattino Buona non riusciva ad alzarsi da letto. Anche Lucchese stava male ma andò ugualmente a chiamare padre Ildebrando, il guardiano del convento francescano di Poggibonsi. Ricevettero insieme l’Unzione dei malati ed il Viatico. Fu Buona a spirare per prima, con accanto il marito che la confortava e la teneva per mano. Nello stesso giorno si spense in pace anche Lucchese. Era il 28 aprile del 1250. Vissero insieme in una comunione di spirito che li ha visti uniti nello stesso cammino di sequela radicale del Signore sulla scia di Francesco; questi due sposi hanno avuto la grazia di entrare insieme nella sala del banchetto di nozze dell’Agnello. Al funerale avvenne un miracolo perché, nonostante il violento acquazzone, la pioggia non bagnò né le bare né la gente.

facebook3

Silvia
Trismamma di Gaia, Giorgia e Greta e moglie di Nicola dal 2008. Cresce in una piccola parrocchia di 1000 abitanti facendo l?animatrice, fino a quando viene rapita dallo scoutismo e l? vive anni bellissimi!

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.